Calamarata siciliana

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La calamarata siciliana è un formato di pasta somigliante agli anelli di calamari. La calamarata è tipica della tradizione siciliana e si presta a creare gustosi piatti della tradizione marinara. In questa versione, la più classica, è abbinata ai calamari ed ecco la ricetta dal gusto fantastico preparata da Nicola:

Ingredienti:

  • 350 gr. pasta formato calamarata
  • 800 gr. calamari
  • 300 gr. pomodori datterini
  • 1 cipolla
  • 1 cucchiaio capperi sotto sale
  • 1/2 bicchiere vino bianco
  • prezzemolo
  • peperoncino
  • olio extravergine di oliva

Pulite i calamari e tagliateli ad anelli, e poiché la pasta richiede una lunga cottura potrete metterla a cuocere mentre preparate il condimento.

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In un tegame con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva fate ammorbidire la cipolla tritata finemente,i pomodorini divisi in 3 o 4 parti, i capperi, un pezzetto di peperoncino e un trito di prezzemolo.

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Dopo qualche minuto aggiungete i calamari e 1/2 bicchiere di vino bianco. I calamari richiedono una cottura veloce, quindi il condimento sarà pronto in pochi minuti.

calamarata-6calamarata-7acalamarata-8  Scolate la pasta giunta a cottura, amalgamatela al condimento e servitela subito.

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Frittata di melanzana

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Questa frittata di melanzana è resa più leggera avendo scelto di lessare la melanzana piuttosto che sottoporla a una primaria frittura come solitamente faccio.

La frittata di melanzana tagliata a quadratini potrà essere presentata come goloso antipasto.

 

Ingredienti:

1 melanzana

2 uova

100 gr. pangrattato

100 gr. pecorino grattugiato

prezzemolo

aglio (facoltativo)

Tagliate la melanzana a tocchetti e lessatela in acqua salata q.b., fatela sgocciolare per bene e schiacciatela con una forchetta ottenendo una polpa grossolana.

Impastate la polpa di melanzana con un  trito di prezzemolo e aglio (se di vostro gradimento), 2 uova, il pangrattato e il formaggio grattugiato.

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 Utilizzate una padella antiaderente leggermente unta di olio per la cottura della frittata di melanzana.

Versate l’impasto in una padella antiaderente, livellate la superficie e iniziate la cottura sovrapponendo un coperchio per far rassodare più velocemente la superficie della frittata di melanzana che a metà cottura dovrà essere capovolta per la doratura dell’altra facciata.

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La frittata di melanzana potrà essere preparata con largo anticipo potendola servire a temperatura ambiente.

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Minestra zucchina lunga

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La minestra di zucchina lunga è una minestra estiva da servire fredda o tiepida, proprio perché la produzione di questa qualità di zucchine si ottiene solo nel periodo estivo.

E’ una pianta generosa che oltre alle zucchine ci regala le foglie, in Sicilia chiamate tenerumi, che come da ricetta sono una vera delizia da gustare sia da sole che unite alla pasta.

Per questa ricetta occorrono i seguenti ingredienti:

1 zucchina lunga
2 patate
1 grossa cipolla
400 gr. pomodoro a pezzetti (fresco o in scatola)
basilico
olio extravergine di oliva

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Raschiate la buccia della zucchina,

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pelate le patate e riducete il tutto a tocchetti piuttosto regolari. Tritate la cipolla e versatela in un tegame a rosolare con qualche cucchiaio di olio extravergine di oliva.

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Appena la cipolla si ammorbidisce versate nel tegame le patate e a seguire le zucchine, la polpa di pomodoro e il sale occorrente, quindi dopo aver mescolato bene il tutto fate proseguire la cottura in tegame coperto.

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minestra-zucchina-lunga-021A fine cottura aggiungete abbondante basilico fresco e parmigiano grattugiato.

Preparate la minestra di zucchina lunga in anticipo o aspettate che si intiepidisca prima di servirla.

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Insalata di pollo alla senape

 
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L’ insalata di pollo alla senape è indicata per una cena fredda o per chi ha poco tempo e desidera preparare in anticipo la pietanza. Per la realizzazione di questa ricetta bisogna prima lessare in brodo vegetale le cosce di pollo così come descritto qui  

Ingredienti:

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  • 3 cosce di pollo in brodo
  • giardiniera
  • 1 barattolo salsa di senape
  • olive nere denocciolate
  • pepe nero

 

 

 

Sfilettate la polpa delle cosce di pollo già cotte in brodo vegetale

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 Tagliate a rondelle le olive nere snocciolate e riducete a piccoli pezzi la giardiniera ben sgocciolata dal suo liquido di conservazione.

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 Aggiungete 4 cucchiai di salsa alla senape,

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 Mescolate il tutto e trasferite su piatto da portata l’insalata di pollo alla senape che potrà essere servita fredda.

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Lingua di vitello ripiena

 

lingua-vitello-ripiena-057Ho deciso di preparare la lingua di vitello ripiena volendo rispolverare una antica ricetta della mamma di Nicola, la mitica nonna Mimma, che da buona siciliana utilizzava in cucina molti ingredienti anche insoliti rendendo particolarmente appetibile anche ciò che non avremmo mai sognato di poter assaggiare.

So bene che la mia ricetta non sarà apprezzata da tutti perché solo a sentire il nome a molti incute un senso di ribrezzo, quindi mi rivolgo a coloro che non hanno fobie alimentari e che non sono condizionati da falsi preconcetti, perché la lingua così come altre parti riconoscibili del bovino (la coda, la trippa ecc. ecc.) è molto buona da gustare.

Ingredienti:

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  • 1 lingua di vitello
  • 200 gr. tritato di maiale
  • 1 cipolla
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1 lt. passata di pomodoro
  • 2 cucchiai concentrato di pomodoro
  • foglie di alloro
  • chiodi di garofano
  • 1 uovo
  • 40 gr pangrattato
  • 50 gr pecorino siciliano grattugiato
  • prezzemolo
  • sale e olio extravergine di oliva q.b.

Avendo il timore di non riuscire bene con gli strumenti a mia disposizione, ho fatto praticare dal macellaio un foro centrale per tutta la lunghezza della lingua per poter inserire il ripieno. Ho faticato un poco per eliminare la pelle coriacea della lingua dopo averla immersa per qualche minuto in acqua bollente; un coltello molto affilato mi è stato di valido aiuto e il risultato lo vedete dalle immagini.

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Ho impastato il tritato di maiale (condito dal macellaio con sale e pepe come per preparare la salsiccia) insieme all’uovo, il pangrattato, il pecorino e il prezzemolo e dopo aver ben amalgamato l’impasto l’ho inserito nel foro praticato alla lingua facendo attenzione a esercitare una pressione dall’alto verso il basso per far penetrare il ripieno fino in fondo.

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Ho legato la lingua con lo spago per alimenti, come si fa con il falso magro e l’ho passato in padella per sigillarne la carne.

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In un tegame ho fatto appassire, con due cucchiai di olio, il trito di cipolla, sedano e carota e poi ho aggiunto la passata di pomodoro, il concentrato di pomodoro (home made) sciolto in acqua calda, qualche foglia di alloro e i chiodi di garofano.

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Ho immerso la lingua ripiena nel sugo e l’ho lasciata cuocere a fiamma bassissima e tegame coperto per circa 2 ore, rigirandola di tanto in tanto da una parte e dall’altra.

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Finita la cottura ho tolto lo spago e ho affettato la lingua di vitello ripiena a uno spessore di circa 1 cm, adagiando le fette su un letto di sughetto di cottura. lingua-vitello-ripiena-045

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Con questa ricetta partecipo al contest:

la sicilia nel piatto

La Sicilia nel piatto del blog “Come mangio io” per il gruppo “Gli amanti della cucina siciliana”

Spaghetti al nero di seppia

spaghetti-al-nero-seppia-69Spaghetti al nero di seppia, un succulento piatto siciliano tipico della zona di Catania, una vera prelibatezza che nonostante l’aspetto tenebroso ha un suo fascino particolare legato sia al colore che al sapore. Una ricetta appetitosa che esalta con straordinaria fragranza il gusto delle seppie e del pomodoro dentro camuffato. Le ottime seppie sono quelle pescate nel golfo di Catania e che vengono vendute spesso ancora vive nella allegorica pescheria di Catania, luogo a cui i catanesi sono molto legati e che nessun turista può trascurare di andare a visitare. Lì si respira vita vera!

Per realizzare la ricetta è necessario disporre di una buona dose di nero racchiuso nella sacca che ogni seppia contiene poiché il nero è l’unica arma di difesa che possiede la seppia, e lo spruzza ogni qualvolta teme di essere attaccata oscurando così tutta la sua zona circostante.

Ho avuto il piacere insieme a Nicola di provare più volte l’emozione della pesca amatoriale delle seppie che va fatta in fondali sabbiosi bassi col mare calmo, per cui ho potuto visivamente seguire l’approccio della seppia con l’esca che altro non è che un gambero finto fornito di molteplici aculei metallici che va fatto scorrere sul fondale, per cui appena la seppia si avventa sulla preda basta strattonarla e tirarla fuori dall’acqua subendo uno spruzzo di nero quasi inevitabile.

Per la preparazione degli spaghetti al nero di seppia per 4 persone occorrono i seguenti ingredienti:

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  • 1 kg. seppie freschissime
  • 450 gr. spaghetti
  • un mazzetto cipollette
  • 100 cc vino rosso dell’Etna
  • peperoncino
  • 700 cc passata di pomodoro
  • sale q.b.
  • olio extravergine di oliva

Pulite le seppie facendo attenzione ad estrarre intere le vescichette che contengono il nero (preferite se possibile far estrarre le vescichette dal pescivendolo per evitare la dispersione del nero), rimuovete l’osso, la vescica marrone, il becco e gli occhi. Lavate le seppie sotto l’acqua corrente rimuovendo eventuale sabbia. Per tutta questa operazione sarà necessario munirsi di guanti da cucina per proteggere le mani.

Tagliate a rondelle le cipollette e ponetele in un tegame con 3 cucchiai di olio extravergine di oliva, aggiungete i pezzi di seppia già puliti e fateli rosolare per qualche minuto, versate sulle seppie mezzo bicchiere di vino rosso che lascerete evaporare a fiamma vivace.

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Aggiungete la passata di pomodoro, qualche pezzetto di peperoncino e il sale occorrente. Coprite il tegame e fate cuocere a fuoco moderato per circa 15 minuti, dopodiché svuotate le vescichette lasciando cadere nel tegame il nero di seppia in esse contenuto. Mescolate con accuratezza e sempre a tegame coperto e fuoco moderato lasciate cuocere per circa altri 10 minuti, fino ad ottenere un sugo piuttosto denso.

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Estraete dal sugo le seppie che verranno servite a parte, lasciando i piccoli tentacoli nel sugo col quale condirete gli spaghetti cotti al dente.

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Servite gli spaghetti al nero di seppia cospargendole con pecorino siciliano grattugiato.

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Gli spaghetti al nero di seppia saranno apprezzati fino a totale svuotamento del piatto!

Con questa ricetta partecipo al contest:

La Sicilia nel piatto del blog “Come mangio io” per il gruppo “Gli amanti della cucina siciliana”

la sicilia nel piatto

Torta alle mandorle con glassa al cioccolato

torta-alle-mandorle-e-cioccLa torta alle mandorle con glassa al cioccolato è un delizioso dolce che si conserva molto bene per diversi giorni, e addirittura migliora nei giorni successivi, quindi lo consiglio a coloro che per ragioni di tempo preferiscono anticipare la preparazione del dolce che potrà essere riposto in frigo fino a poco prima di servirlo.

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  • 4 uova
  • 240 gr. zucchero
  • 200 gr. burro ammorbidito
  • scorza grattugiata di un limone
  • 50 gr. fecola di patate
  • 60 gr. farina 00
  • mezza busta lievito per dolci
  • 130 gr. mandorle pelate e tritate
  • 3 cucchiai cacao amaro

Per la glassa:

  • 150 gr. cioccolato fondente
  • 30 gr. latte

Per la decorazione:

  • mandorle o scaglie di cioccolato

Montate a neve gli albumi delle 4 uova che aggiungerete all’impasto come ultimo ingrediente.

Lavorate a lungo i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto chiaro, soffice e spumoso, incorporate nell’ordine: il burro ammorbidito, la buccia grattugiata di un limone non trattato, la fecola di patate, la farina mescolata al lievito, le mandorle tritate e ridotte quasi come farina, il cacao amaro e infine gli albumi montati a neve.

Trasferite l’impasto in una tortiera rivestita di carta forno (vi verrà in aiuto quando sformerete il dolce) e fate cuocere in forno 180° per circa 30/35 minuti. Accertatevi dell’avvenuta cottura infilzando nel dolce uno spiedino in legno che dovrà restare asciutto.

Preparate la glassa al cioccolato facendo fondere il cioccolato fondente in poco latte, per fare ciò potrete avvalervi del forno a microonde, pochi secondi alla volta, mescolando energicamente ad ogni intervallo fin quando il cioccolato si scioglie completamente.

Coprite interamente la torta alle mandorle con la glassa al cioccolato cercando di distribuirla uniformemente aiutandovi con una spatola, ed infine decorate a vostro piacere con mandorle o scaglie di cioccolato.

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Involtini fesa di tacchino

Utilizzando ciò che avevo in frigo ho preparato degli involtini di fesa di tacchino abbastanza insoliti e molto gustosi. Una sorpresa per me che non ho mai (ingiustamente) apprezzato la carne di tacchino pur avendo la consapevolezza che in qualità di carne bianca è un alimento raccomandato per ogni tipo di dieta.

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cucina,ricetta,ricette,ricette tacchino,involtini,carni bianche,ricetta fotografata,Ingredienti:

  • 500 gr.  fesa di tacchino
  • 100 gr. mortadella
  • 100 gr. Philadelphia
  • insaporitore per carne
  • olio extravergine di oliva

 

Su ogni fetta di fesa di tacchino adagiate una fetta di mortadella e spalmate il formaggio Philadelphia. Arrotolate formando un involtino e fissatelo con stuzzicadenti.

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Bagnate gli involtini nell’olio prima di passarli in teglia e aromatizzateli con aromi per arrosto.

Infornate a 180° per 15 minuti, e serviteli ancora caldi.

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RED VELVET

red-velvet-cake-28La torta Red Velvet ( velluto rosso) è un dolce americano spettacolare con il suo colore vellutato che può variare da un rosso più cupo a un rosso meno intenso ottenuto con l’utilizzo di colorante alimentare rosso in gel in quantità idonea al risultato che si vuole ottenere. E’ un dolce da fare tutto l’anno ma per il suo aspetto e colore ho ritenuto più opportuno prepararlo e presentarlo sulla tavola natalizia. Disponendo di 3 forme a cuore di uguali dimensioni sarebbe ideale prepararlo come dolce per San Valentino.

Ingredienti:

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  • 375 gr. farina 00
  • 375 gr. zucchero
  • 1 fiala aroma vaniglia
  • 1 cucchiaio aceto di mele
  • 1 cucchiaio bicarbonato
  • 1/2 cucchiaino sale
  • colorante alimentare rosso in gel
  • 150 gr. burro
  • 3 uova (grandi)
  •  2 cucchiai cacao amaro
  • 300 gr. yogurt bianco
  • 3 teglie rotonde diametro 20/22 cm (io ho preso le usa e getta Kuki)

Per la crema:

  • 50 gr. farina
  • 500 gr. latte
  • 400 gr. burro temperatura ambiente
  • 350 gr. zucchero
  • 1 fiala aroma vaniglia

Lasciate ammorbidire il burro e miscelatelo con metà dello zucchero lavorandolo fino ad ottenere una crema morbida e spumosa, incorporate il rimanente zucchero e le uova aggiungendole uno alla volta e lavorandole a lungo.

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Aggiungete all’impasto il cacao amaro, la vaniglia e poi il colorante alimentare,

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L’impasto diventerà rosso (l’intensità del colore potrete modificarla aumentando la dose di colorante alimentare), incorporate lo yogurt, il pizzico di sale, poi la farina e infine l’aceto di mele in cui avrete sciolto il bicarbonato.

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Distribuite l’impasto in tre tortiere di uguali dimensioni (da 20 a 22 cm. di diametro)  e fate cuocere in forno 180° per 25 minuti.

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Lasciate raffreddare i tre dischi e nel frattempo preparate la crema: fate sciogliere la farina nel latte facendo attenzione a non creare grumi, vi consiglio di sciogliere la farina in poco latte prima di aggiungerne altro. Cuocete su fuoco moderato mescolando continuamente e facendo attenzione a non far attaccare la crema al fondo del tegame, appena la crema comincia a sobbollire spegnete il fuoco e trasferite la crema in una ciotola coprendola con pellicola per evitare che a contatto con l’aria si asciughi in superficie.

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Lavorate a lungo il burro, lo zucchero e l’aroma vaniglia nelle dosi previste per la preparazione della crema ed infine incorporate la crema di latte fredda o leggermente tiepida.

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 Da un pan di spagna, con coltello a lama lunga e affilata oppure con un filo di cotone passato nella circonferenza, togliete la cupoletta da sbriciolare per la decorazione della torta. Sovrapponete i pan di spagna distribuendo una generosa dose di crema sulla superficie di ognuno. Ricoprite i laterali avvalendovi di una spatola e ruotando la base su cui poggia la torta. Infine decorate la torta red velvet con le briciole di pan di spagna.

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Ecco la red velvet pronta e da tenere al fresco opportunamente protetta in attesa di essere consumata, io ho utilizzato una grande campana di vetro.

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ed ecco una fetta di red velvet dopo qualche giorno, ancora più buona!

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Torta caprese limone e cioccolato bianco

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La torta caprese con mandorle, cioccolato bianco e limone è uno dei miei dolci preferiti che ha conquistato anche chi nella mia famiglia non ama particolarmente i dolci. L’incontro dei suoi ingredienti crea un’armonia di gusto che è impossibile non apprezzare. La ricetta visto il numero di ingredienti può sembrare complicata, ma preparando prima gli ingredienti con l’esatta quantità e seguendo le immagini passo dopo passo diventerà facilissima. Un tributo va alla mia amica Ketti alla quale sono particolarmente grata per avermi fornito la ricetta della torta caprese.

Ingredienti:

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  • 150 gr. mandorle pelate
  • 120 gr. zucchero a velo
  • 180 gr. cioccolato bianco
  • 50 gr. fecola di patate
  • 1/2 busta lievito per dolci
  • 5 uova
  • 60 gr. zucchero semolato
  • 1 limone (20 gr. succo + buccia grattugiata)
  • 100 gr. olio di girasole

Frullate le mandorle insieme allo zucchero a velo, aggiungete il cioccolato bianco fino a ridurre tutto in polvere, e poi la fecola di patate e mezza busta di lievito per dolci.

Montate a lungo le uova con lo zucchero semolato, aggiungete la scorza grattugiata del limone e incorporate ciò che avete frullato prima (mandorle, zucchero a velo, cioccolato bianco, fecola di patate e lievito), e poi l’olio di girasole e il succo di limone.

Versate su teglia rotonda diametro 26 cm., fate cuocere la torta caprese in forno 180° per 5 minuti e ancora 40 minuti a 160°.

Sformate la torta caprese, fatela raffreddare e ricopritela con zucchero a velo decorandola con scaglie di mandorle; io ho aggiunto granella di pistacchio di Bronte per dare maggiore esaltazione al gusto  e all’effetto cromatico.

Consiglio di consumarla il giorno successivo alla preparazione.

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ed ecco le varie decorazioni consigliate:

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